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di Monica Scandella

Antidoto al proprio eroismo: la paura

In tempi di grande cambiamento come quello che attualmente stiamo vivendo, lo stress accumulato dal lockdown della pandemia, ha certo creato un mare di disagio ad una moltitudine di persone.

Oltre le gravissime perdite per chi ha perso i propri cari per via del virus, molti si sono resi conto che quest’evento della pandemia ha portato alla luce infinite e mai affrontate problematiche che aspettavano solo il momento di essere viste per portare, il più delle volte, la loro devastante rivelazione.

Quest’ultimo anno ha rivelato il lato peggiore e quello migliore delle persone in cui si sono visti chi si è adoperato solo per sé stesso ed i propri cari e chi si è adoperato anche per gli altri.

Nei retroscena di un teatrino che mostrava la pandemia e che tratteneva tutti i dormienti nei dettagli di sicurezza quali le mascherine, la distanza minima, i vaccini e così via, si muoveva il vero progetto di spingere tutti ad essere così concentrati sulla paura, sulla potenziale perdita dei propri cari, del proprio denaro, del proprio lavoro, tanto da rinunciare alla propria umanità, alla propria capacità di compassione ed altruismo.

Le tattiche di assoggettamento e sottomissione hanno da sempre sfruttato la paura ad ogni livello tanto da condurre inconsapevolmente tutte le persone vulnerabili ad inaridirsi ed a rinfoltire le fila degli insensibili.

Tattiche di sottomissione hanno da sempre sfruttato il potenziale distruttivo della paura per spingere chiunque a fare scelte che non avremmo mai fatto ed a chiudere occhi ed orecchi quando la propria anima ci richiamava a non chiuderci in un guscio di paure.

Libertà interiore

Mentre questi stratagemmi si muovevano in superficie, gli strati più profondi del progetto di sottomissione voleva minare alla Libertà Interiore ed esteriore dell’individuo. Chi sveglio o in fase di Risveglio si è unito alla lotta per il rispetto dei diritti civili di tutti varcando le soglie del personale bisogno o necessità.

Ed in quest’anno il sollecitare gli aiuti ha rivelato tutte le resistenze, tutte le paure di coloro che con una scusa o l’altra, naturalmente non legittime, hanno rifiutato aiuto a chi lo chiedeva.

Sollecitati dalla paura il sistema ha voluto rinforzare le strutture di chi, vulnerabile, tendeva all’egoismo ed all’egocentrismo, ovvero alla chiusura. La paura è da sempre stata utilizzata da chi desidera il controllo nel suo ruolo di chiusura delle persone, della loro umanità, dell’aspetto più evoluto e coraggioso dell’essere umano.

Dobbiamo ricordare che prima di tutto la paura è di per sé uno stato di sofferenza e come tale ogni essere umano ha sempre cercato di evitarla.

Se però ci rendiamo conto che la paura e la minaccia della sofferenza sono sempre stati utilizzate per sollecitare sottomissione, entriamo in zona di manipolazione.

Presunti discorsi apparentemente molto sensati, molto logici, e di intento di solo bene per gli altri sono di fatto spesso intrisi della manipolazione di chi ha voluto guidare ogni persona debole alla paura, alla chiusura, all’egoismo ed egocentrismo.

L’Eroe che vive in noi

L’Eroe che vive in noi è invece chi a pieni polmoni respira e mantiene il cuore aperto e non si lascia prendere dalla paura.

Offrirsi di essere generosi, offrirsi di fare la differenza per il prossimo è gesto che quasi chiunque può fare. Eppure, troppi si raccontano o raccontano agli altri di non poter essere tanto audaci.

Nell’ultimo anno sono stata testimone di chi pur avendo pochissimo, quando ha potuto, ha continuato a dare consapevole di quanta sofferenza si vive in uno stato di bisogno.

Mentre invece, nella mia raccolta Crowdfunding, ho sentito persone con salario pieno, o doppio salario in famiglia accampare un “non posso, ho famiglia, ho i figli da tirare grandi”, mentre poi postavano le foto delle vacanze vissute in posti da sogno.

Sono stata testimone di persone appartenenti al ceto medio ed alto che mi rispondevano che “non potevano” offrire 50 o 100 franchi per il Crowdfunding mentre il loro salario variava tra i 5’000.–/15’000.— franchi mensili.

Io mi chiedo se queste persone si siano rese conto della misera figura fatta nel sostenere che non potevano separarsi di 50 o 100 franchi del loro salario per un’unica volta, mentre altri di ceto inferiore offrivano 200 o 500 franchi per sostenere il Crowdfunding.

Lasciarsi assopire, lasciarsi chiudere, lasciarsi condurre ad una simile povertà interiore di dire a sé stessi che non è legittimo aiutare gli altri, è la più grande delle perdite nella vita: quella della propria umanità, della capacità di soccorrere ed aiutare chi in necessità.

Autoinganno e non potere

Lasciarsi uscire dalla bocca un “non posso” non è solo mentire a chi ti chiede aiuto, bensì è mentire a sé stessi oltre al chiudere gli occhi di fronte all’evidenza che non è vero che non siano in grado di donare una piccola somma.

Una piccola somma come 50 o 100 franchi è stata offerta addirittura da chi in assistenza o in avs base, mentre chi in redditi medio alti hanno creduto di poter essere credibili nel rispondere “non posso, ho famiglia, ho figli da tirar grandi”.

Il mio non vuole certo essere una critica o un rimprovero, bensì la semplice constatazione che forse il vero e grande male su questo pianeta non è una pandemia o un virus, ma l’incapacità di essere famiglia planetaria, nella quale la collettività è famiglia che sia di paese, di nazione o dell’intero pianeta.

Celebrare il Coraggio dell’Eroe

Celebrare il Coraggio dell’Eroe che in noi ci invita alla condivisione, alla collaborazione, invece della competizione, al costruire insieme e per tutti, è vincere dentro di noi una battaglia tra il bene ed il male, la luce e l’ombra, la paura ed il coraggio/libertà/amore di vivere.

Offrire una somma quali 50 o 100 franchi un’unica volta certo se lo possono permettere molti. Un po’ come fare un regalo di compleanno. In un Crowdfunding invece è invitare a spendere questa somma per “salvare” due vite contemporaneamente, sia chi aiutate ed anche la vostra, per non cedere più alla paura di affermare o far credere di poter dire “non posso”.

Affermare “non posso” a livello energetico quantico significa manifestare non potere e rinunciare all’esercizio dello stesso. Ogni volta che ognuno di noi si racconta di “non potere” mente a sé stesso o mente a qualcuno. Perché allora agire così negativamente e sconsideratamente ?

Mi sento certo quelli che risponderebbero “non sono mica scemo”, mentre questa invece è l’affermazione di tutti coloro che cercano di raccontarsi di essere furbi, accorti, svegli, mentre invece sono i primi ad essere stati manipolati alla paura del trattenere, alla paura tanto dal diventare chiusi, egoisti, indifferenti ed egocentrici.

Al di là di offrire o no denaro il punto è chiedersi chi veramente vogliamo essere e quanto vogliamo lasciarci manipolare alla e dalla paura, al non potere, alla povertà interiore di trattenere e non offrire nulla.

Collaborare al cambiamento altrui

Collaborare al cambiamento di uno stato grave di sofferenza, ad uno stato grave di limitazione è il gesto dell’Eroe che chiunque può offrire a sé stesso.

Mentre anche chi si dice cattolico cristiano dimentica la parabola del buon samaritano e non offre nulla, altri hanno aperto collaborazione e le loro piccole grandi offerte. Perché diciamola chiaramente: chiunque può rinunciare ad una pizza ed offrire un’unica volta dai 30 ai 5o franchi…

Collaborare ad assistere persone che vogliono un drastico cambiamento nella loro vita è offrirsi un mare di gratitudine da parte di chi vi ricorderà sempre per “esserci stato” quando c’era bisogno, per appartenere su questo pianeta alla cerchia di persone che sanno ricordare che il Bene e l’Amore esistono ancora e si muovono attraverso ognuno di noi nel soccorrere noi stessi e gli altri.

Non è il male che riceviamo che ci devasta maggiormente, bensì il Bene negato.

Invito tutti ad appartenere al Cambiamento, alle Energie e Consapevolezze del Bene che lavorano aiutando e soccorrendo, invece di combattere. Invito tutti a deporre le armi, ed adoperarsi a portare Luce Amore e sostegno, invece di lasciarsi vincere da paura, egocentrismo ed indifferenza. Perché un Guerriero di Luce non fa la guerra, bensì diffonde l’Amore e la Collaborazione.

Offritevi l’Azione dell’Eroe che si muove nell’Amore e nella Generosità, sia in forma di assistenza, sia in forma economica. Siate la Luce che ognuno di noi già è in potenziale umano ed in Dimensioni Superiori.

Copyright Scintilla di Monica Scandella, luglio 2021

Non esitate alla condivisione e ringrazio chiunque sarà supportivo della mia attività e dei progetti proposti.

Unitevi all’azione di Scintilla New Resources Crowdfunding sia offrendo tempo, sia offrendo denaro tramite la pagina nel mio sito.

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