“Stupro ed abusi sessuali… la devastazione sottovalutata” di Monica Scandella
Prescrizione
Prescrizione… termine assurdo per un evento indelebile, spesso trascinato nell’ombra di cassetti mai riaperti per l’impatto devastante di una sofferenza senza fine…
Nella mia pratica professionale mi ritrovo spesso persone che hanno subito abusi, violenze di ogni genere, intimidazioni, violenza psicologica senza fine ed anche abusi sessuali e stupri.
Sono memorie spesso sepolte, mai rievocate o subito spinte nuovamente nel cassetto più recondito della memoria. Poi emergono in una consultazione, quasi per caso, nel momento in cui la fiducia è creata. E la persona si sente a suo agio a parlare e si apre. Quando in genere è riuscita a tirar fuori il suo terribile segreto, dice quasi sempre “non l’avevo mai confidato a nessuno”.
Aprirsi
Aprirsi, ricordare, permettere che una memoria così carica di devastazione, sofferenza e distruzione è offrire a sé stessi di guarire. È offrirsi di lasciar andare, quasi fosse una memoria impossibile da rilasciare. Come se dovesse essere trattenuta, ben nascosta, perché nessuno sappia, perché nessuno possa giudicare.
La vittima, al giorno d’oggi, ancora per lo più non compresa, soprattutto sé donna, subisce sempre una seconda gravissima violenza. Quella di sentirsi dire che è responsabile di quanto accaduto, che il suo agire o comportarsi ha dato luogo all’evento. Quasi come se si volesse invitare un assurdo atto di violenza fra i più devastanti fra quelli commessi dall’essere umano, spesso nel ruolo maschile. E solo da poco “no” vuol dire veramente no.
La violenza, l’abuso, lo stupro e la tortura sono azioni commessi da entrambi i sessi. Ma sono generalmente gli uomini vittime prime di assurdi Sistemi di Credenze che li spingeranno in azioni violente. Apparentemente giustificate da pensieri del passato, di illusoria conoscenza del mondo femminile, di controllo di massa, di potere, di guerra.
L’uomo moderno non sa e non si ricorda delle radici della violenza e dello stupro. E chi così agisce, non avendo Consapevolezza e Padronanza dei propri pensieri ed emozioni, si spinge in un’azione che ricorda come piacevole. Colma di lussuria, di piacere, di senso di ebbrezza e di potere. Quest’agire, è retaggio di altri tempi e purtroppo sopravvive ai giorni nostri. Lo stupro è tutt’ora strumento di controllo e potere sia durante le guerre, sia durante il governare in modo brutale un popolo. Ha sempre prediletto la donna quale oggetto di violenza perché rimanesse al suo posto, sottomessa. Umile, servile, senza identità e desideri, se non quella di servire ed essere a disposizione
La memoria occultata dai secoli impedisce di ricordare quanto la donna era potente quanto l’uomo prima di ogni progettualità di sottomissione. Prima di strumenti di devastazione con l’unico scopo di distruggere ed annientare il corpo, la mente e l’anima stessa.
Abusi Sessuali oggi…
Oggi gli abusi sessuali, la violenza, lo stupro sono atti di indicibile crudeltà utilizzati a scopo di lucro. Usati con intenti criminali quali il potere economico, sfruttano ogni genere di malattia sessuale. E c’è da chiedersi se dietro questi atti vi sia il chiaro intento di devastare proprio le generazioni più giovani perché siano devastate prima possibile, nei primi anni di vita.
Solo ora emerge l’informazione per la massa dell’assurdo commercio di bimbi quali schiavi sessuali e di torture indescrivibili che li conducono alla morte in breve tempo. Quando la morte stessa è l’ultimo “prodotto”, solo dopo o come conseguenza della tortura, in vendita in innominabili commerci per pedofili e sadici.
L’abuso sessuale e lo stupro in famiglie “normali”…
In tutto quest’orrore gli abusi sessuali e la violenza sono più comuni di quel che si creda. O non mi ritroverei così spesso in studio testimone di atti che sono ormai quasi considerati normali. Come se fosse prassi subirli, spesso da membri della propria famiglia. In quelle che vengono denominate e sminuite come “ragazzate”, dei cugini hanno esplorato il loro desiderio sessuale sino allo stupro di cugine. La loro inesperienza e nel contempo arroganza in esperienza sessuale, ha fatto loro credere che il “no” era un “sì”.
Al di là dei sistemi di pensiero distorti e di controllo che impediscono alle persone di ricalibrare o rielaborare il punto di percezione di simili eventi, sia nel ruolo di vittime, sia nel ruolo di semplici ascoltatori, ci si stupisce di quanti ancora non capiscano la gravità di quanto commesso. E non solo da parte degli aggressori, bensì da parte di famigliari che riducono lo stupro ad una “ragazzata”.
Peggio ancora se chi non ascolta è nel ruolo di giudice.
Spesso la reazione è solo di giudizio, condanna ed odio per l’aggressore mentre la questione è infinitamente più complessa.
Portare guarigione
Portare guarigione ad una memoria sepolta in sé stessi, soprattutto quando è riferita alla sfera sessuale, peggio ancora se commessa da persone delle quali dovevamo poterci fidare, come un padre, un parente, un docente o un coach, è questione sempre molto delicata che va affrontata sempre con estrema attenzione e delicatezza.
La parte di noi tanto devastata dopo un simile atto si nasconde proprio perché colma di grande fragilità. E convinta che il più delle volte sarà giudicata per quanto accaduto. È invece fondamentale che si possa sentire al sicuro, compresa, mai giudicata. E che possa esprimere tutto ciò che sente nei confronti del proprio aggressore, sapendo che qualunque emozione o pensiero emergano non saranno giudicati, bensì ascoltati e compresi.
Sentimenti di odio e vendetta sono sentimenti più che normali soprattutto per chi ancora non è ancora riuscito ad offrirsi la possibilità di elaborare l’accaduto. Questi sentimenti sono spesso quasi più “sani” di altri perché testimoniano le ancora presenti risorse di reagire a quanto accaduto. Mentre i sentimenti che prevalgono dopo un evento tanto devastante sono spesso di auto condanna, senso di non valore, o peggio ancora di voglia di farla finita.
La devastazione vissuta dal corpo invade la mente ed il corpo non può che rimandare il vissuto emotivo di una simile devastazione. Spesso la vittima spegne le emozioni per non soffrire, ma così facendo “spegne” la propria vita. I colori che rendono la vita terrena degna di essere vissuta. Quando il mondo emotivo è tanto devastato o spento, il corpo quasi smette di comunicare con la mente. Ed inizia così l’espressione devastante dell’emotivo non ascoltato. Una serie di disturbi e patologie senza fine sono la compensazione dell’impossibilità di elaborare o esprimere un dolore tanto devastante nascosto in sé stessi che implode nel corpo.
Dovuta sensibilità per temi di grande sofferenza
I temi sessualità e trauma sessuale sono certo fra i più delicati da trattare, proprio perché solo da poche generazioni si è iniziato a parlare apertamente di sessualità e sensualità. Ma per molti parlarne è ancora difficile. Si riesce il più delle volte a parlarne solo a livello fisico/anatomico, mentre l’aspetto emotivo e la vera comprensione di cosa sia sessualità ed energia sessuale sono temi non esplorati. Essi sono ancora per lo più relegati a discussioni il cui tono è quello della battuta.
La sessualità e l’energia sessuale in particolare sono invece energie primarie di creazione, di creatività. E relegarle a sciocche battute significa togliere il valore e potere all’Energia stessa. Spesso le battute nascondono blocchi ancora non risolti, mentre la capacità di affrontare il tema in modo profondo, più evoluto, non intriso di serietà e tabù, è difficilmente riscontrabile. Per moltissime persone, pur essendo sessualmente attive, parlare di sesso senza imbarazzo e nella profondità delle emozioni vissute, è veramente difficile.
Sciogliere i blocchi di traumi ed abusi sessuali uniti a quelli emotivi subiti è di primaria importanza. Non solo per il benessere personale ed il ritrovamento di un minimo di gioia interiore, bensì anche per la salute che è spesso compromessa dopo questi eventi.
La salute compromessa dopo questi eventi può solo essere risolta, sciogliendo il dolore trattenuto nel corpo di quanto accaduto. Ed è possibile senza necessariamente rivivere l’esperienza, ma permettendo al dolore di emergere per liberare corpo, mente ed anima di tanta sofferenza trattenuta.
L’Elaborazione del proprio dolore..
Solo da poco sempre più persone comprendono la necessità di affrontare le cause di quanto vissuto nella propria vita. Sempre più persone comprendono l’importanza che qualsiasi evento sia successo nella nostra vita, è necessario un processo di liberazione. Essa dev’essere colma della comprensione ed capacità di come lasciar andare un evento senza trattenerlo perché esso non continui a riprodurre altre esperienze di sofferenza.
Il mio augurio è che sempre un numero più grande di persone abbiano il coraggio di desiderare una vita nuova, libera dei fardelli del passato colmo di sofferenza. E che riescano a vedere in un percorso il potenziale di liberazione, invece di una qualche sorta di calvario da affrontare. Permettersi di ritornare a vivere e gioire di essere vivi sono solo i primi passi da muovere verso una nuova vita.
Copyright Scintilla di Monica Scandella 2020 – 2025
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