“L’erronea… relazioni umane” di Monica Scandella
Le relazioni umane
Nel vissuto umano una delle aree più vaste e controverse nell’elaborazione personale e collettiva sono le relazioni umane. Sia ch’esse siano private, sentimentali, sociali o professionali, sono quanto di maggiormente elettivo o devastante si possa esperire nella vita terrena.
Gli approcci nel tentativo di elaborazione sono diversi. Chi ha provato con la psicologia e la psicanalisi, chi con la psicologia comportamentale, chi ha provato con tante altre teorie.
Nei personali studi portati avanti per più di 45 anni, tra i migliori approcci ed ancora quello che valido maggiormente, è quello proveniente da studi e ricerche di Floriterapia. Le ricerche e le elaborazioni di Floriterapia Specialistica e quanto proposto nei miei tre livelli di seminari di Fiori di Bach, quale percorso di presa di Consapevolezza di sé, mi hanno sempre portato oltre, fino ad elaborazioni sempre maggiormente evolute.
L’elaborazione esperienziale orizzontale delle relazioni
Troppo spesso l’elaborazione appartenente a qualsiasi studio, si scontra con la limitatezza dell’elaborazione orizzontale delle elaborazioni. L’elaborazione del “io” e “te” o “io” e “voi” non può che limitarsi ad una reazione contro reazione: una sorta di gentile conflitto, che quando degenera, diviene brutale. Il focus sembra sempre rimanere sull’identità personale, sulla propria verità e questo cadenza e determina la qualità delle frequenze o toni della comunicazione.
Le relazioni basate sulle affinità, sulle passioni comuni inizialmente possono avere successo, ma certo avrete provato sulla pelle quanto si possa entrare in conflitto anche in gruppi, associazioni o comunità di qualsiasi genere alla cui base era un interesse o passione in comune.
Le relazioni rimangono in buona parte basate sul riconoscimento di sé, del proprio valore e delle proprie capacità, o l’asservimento a chi sembra essere “più di noi”. Questo tipo di relazioni, che sono la maggior parte a livello planetario, sono saldamente ancorate all’auto inganno, all’elaborazione errata di senso di valore, e peggio ancora, di senso e concetto di potere.
Interazione, reazione e conflitto
Le relazioni umane sono soprattutto motivo di conflitto, di un rimuginare che porta un circolo vizioso di pensieri voluto per interferire con il corpo mentale, tanto da generare stress in tutto il corpo, quando i pensieri si uniscono alle emozioni. Il mare emotivo mosso, a volte come se fossimo in mare aperto, crea acque a volte molto agitate, a volte semplicemente torbide. E visto che il corpo umano è in buona parte composto di acqua o liquidi, immaginate il coinvolgimento.
Le interazioni umane già dalla prima infanzia sono una serie di “lui/lei ha detto”, “lui/lei ha fatto”, “adesso gli/le dico questo”, “adesso gli/le faccio questo”. Ancora una volta tutto si muove per la validazione di sé stessi, del riconoscimento di quel valore senza il quale sembra sparire la personale identità.
Identità personale
Ed è così ? Sparisce veramente l’identità ? Certo. La personalità terrena è frutto di auto inganno, di una complessa elaborazione mentale di quello che crediamo di essere e non quello che siamo veramente. Il punto è che è stata installata nell’essere umano una paura folle della perdita di quella personalità sulla quale basiamo tutto il nostro vissuto terreno e ogni relazione privata, sentimentale e professionale. La personalità terrena ha però, in un cammino evolutivo vero, scadenza e termine legati al proprio percorso dove essa sparirà per lasciare posto alla propria vera Identità.
Unione
Qualsiasi sia il livello evolutivo vissuto, nella vita terrena comune, continueranno le interazioni, le relazioni, ed il tentativo di elaborarle, anche solo per un sereno convivere. Certo non nego che tanti di noi sulla terra vogliono semplicemente delle relazioni in cui sia possibile condividere ciò che si ama. Questo per goderne insieme pienamene. Il desiderio di amicizia, di famiglia, di avere dei figli per poi condividere la vita terrena insieme è vissuto da moltissimi. Le interazioni serene o felici ci riconducono ad un senso di unità che dentro di noi è ben conosciuto.
Il senso di appartenenza, di unità, di compartecipazione, allontana lo spettro e la paura di essere soli, separati, indifesi, ed accomuna. L’unione che riusciamo a vivere all’ “esterno” è come ricordo, un richiamo energetico spirituale, alla Riconnessione Interiore, al ricongiungimento con tutti i nostri Sé di ogni timeline, ogni livello energetico spirituale, di ogni dimensione ed Universo.
L’ologramma umano
Ma cos’è l’altro, quell’altra persona che si relazione e confronta con me ? E chi sono io ed a che “gioco” sto giocando in questa “interazione orizzontale” ? Come allora elaborare in verticale una relazione di qualsiasi natura o genere ?
Come si può guardare a sé stessi in modo diverso per creare nuovi modelli di reazione relazionale che non siano basati sul riconoscimento di sé stessi ? Quanto quello che è comunemente chiamato ego porrà paletti a passare oltre fino a raggiungere un relazionarsi adulto ?
L’azione reazione in ogni relazione può essere senza fine, sia che la sua valenza sia positiva o negativa. E spesso il difendersi, “il fargliela capire”, il “fargliela vedere” rimane la priorità quasi in una rivalsa dell’offesa ricevuta del non riconoscimento di sé.
Il Ricatto relazionale
Nell’interazione così intesa il ricatto ha ruolo fondamentale sino dall’infanzia, dove ci sentiamo sollecitati dai genitori, che tristemente sono stati sollecitati allo stesso modo nella loro, a “fare” o “non fare” qualcosa in relazione a quanto sarà “contenta mamma o papà”. Questo modello del soddisfare l’aspettativa altrui continua nelle relazioni adulte. Tali ovviamente non sono, sia che siano sentimentali famigliari e professionali. Spesso si farà quanto ci si aspetta da noi per evitare conflitti, litigi, abbandoni o in ambito professionale, promozioni o licenziamenti.
E “cedere al ricatto” è quasi per tutti la più grande vulnerabilità, usata quasi da tutti, per ottenere quello che si desidera acquisire per sé stessi o dagli altri. E di focale importanza è ricordare che il ricatto è l’anticamera per l’abuso.
Abuso nelle relazioni
Vulnerabilità ed abuso sono sempre stati usati quali mezzo di estorsione, di asservimento, di ottenimento di obbedienza e servitù. Rimane che un simile comportamento è di abuso ed espressione di Consapevolezze dominate dal riconoscimento di sé, da un senso malato di valore e di patterns di separazione parecchio pronunciati.
L’abuso che si può muovere nei toni più o meno pesanti è già presente nelle relazioni di troppe famiglie convinte di comportarsi adeguatamente, soprattutto da genitori a figli. Ovviamente questo non è voluto intenzionalmente da genitori che sono ignari di muovere nelle loro relazioni con i figli, modelli così negativi di interazione. Questo soprattutto perché loro stessi li hanno vissuti, subiti e non riconosciuti come modelli relazionali distruttivi.
La relazione evoluta
La relazione evoluta fonda invece le proprie basi sulle affinità progettuali di collaborazione, invece della competizione e del riconoscimento di tutti invece di quello di sé stessi. Il conflitto è elaborato a livello individuale e solo, tramite il consenso, con uno o più delle parti coinvolte nella relazione/conflitto, altri che siano il proprio/a compagno/a, la famiglia o i colleghi/superiori/datori di lavoro.
Relazioni tanto evolute sono ovviamente una scelta di chi è in continua espansione ed evoluzione della Personalità per poi collegarsi ai propri diversi Livelli di Consapevolezza.
Relazioni come queste nella società, nella collettività non sono ancora tante, ma saranno sempre di più, soprattutto con la scelta personale di essere fra i pionieri del nuovo interagire e del creare una nuova società basata su interazioni collettive evolute, di collaborazione, sinergiche e creative.
Scintilla di Monica Scandella, agosto 2021, revisione luglio 2023
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